Una escursione in bicicletta in notturna a fine maggio, pur se in quota, non sarebbe un evento eccezionale. Ma la primavera stenta quest’anno ad confermare le tiepide giornate che ci si aspetterebbe. Così, del folto gruppo che aveva prenotato questa escursione proposta da Marco Carezzana, solo una dozzina ha sfidato pioggia e freddo pur di non perdere una esperienza inconsueta. Pioveva al momento del raduno ma appena smette partiamo senza indugio. E abbiamo ragione, in tutta fretta il cielo si libera della nuvole e il sole fa capolino tra le creste prima di nascondersi nell’altro versante.

Da Realdo si sale verso la Bassa di Sanson per strada asfaltata. A Borniga godiamo del sole che illumina il pianoro. Più avanti, dopo Al Pin, in una zona non esposta persiste la neve che è caduta in mattinata, ancora fresca. Ora inizia lo sterrato, un paio di km prima di Sanson, dove ci fermiamo per una breve sosta.

Ripartiamo mentre sta per imbrunire, dopo aver controllato fari e luci. Si prosegue con la luce artificiale: il cielo è ormai sereno ma la luna non ha ancora fatto capolino tra i monti.
Da Sanson si scende su sterrato per il passo di Collardente; occorre procedere con prudenza, la strada potrebbe essere ingombra di rami, tronchi o massi sconnessi. La galleria di Collardente che normalmente viene vissuta come antro buio e freddo in questo caso sembra accogliente rispetto alla rigida temperatura dell’esterno.
Alcuni nevai persistono occupando buona parte della carreggiata.

Al Passo della Guardia abbandoniamo lo sterrato che condurrebbe a Triora per buttarci in un sentiero, stretto, tecnico in alcuni tratti, che scende rapidamente fino a Verdeggia.
Terminiamo il tour a Realdo dove ci attende una cena in osteria: Giancarlo, Clara e Dana sono stati molto disponibili ad accoglierci a quell’ora notturna. Non contenti, a notte inoltrata, nel Rifugio, abbiamo gustato la torta di nocciole portata da Silvia, accompagnata da uno zabaione al moscato fatto al momento. Poi tutti a nanna. Ma al mattino già pronti per una nuova escursione verso Cima Marta per poi scendere vorticosamente verso Creppo lungo la foresta di Gerbonte. Giusto per non lasciare il lavoro a metà …..