Domenica 5 luglio a Realdo si è realizzato un positivo test nell’accoglienza dei visitatori dell’antico borgo. Un gruppo di abitanti del villaggio ha organizzato, nelle proprie case, un pranzo per accogliere amanti delle tranquillità del borgo montano, alla ricerca dei sapori di una volta.

La consegna era precisa. Ogni ospitante avrebbe preparato un tradizionale pranzo della domenica, a modo proprio, purchè col rispetto della presenza di tre ingredienti base della tradizionale cucina bianca brigasca: i sugeli (sorta di orecchiette a base di farina acqua e poco olio), le patate e la toma di pecora brigasca, un formaggio pecorino presidio slow food. Gli ospiti avrebbero contribuito alla spesa con una donazione a propria personale valutazione, in funzione della qualità del pranzo e della ospitalità.

Si è trattato di una modalità di accoglienza innovativa nella nostra provincia, pur se non in assoluto. Di un carattere ben diverso dalle molteplici sagre che accolgono turisti nelle nostre vallate. Il pranzo in piccoli gruppi nel contesto abitativo delle singole famiglie realdesi è ed è stata una piacevole occasione di socializzazione, conoscenza del territorio, della sua storia e tradizioni.

Grazie quindi a tutti gli attori di questa iniziativa. Grazie a Nino, presidente di A Vastera, chi meglio di lui a raccontare della storia della comunità brigasca? A Pino, l’ultimo dei cavatori di ardesia, a Silvana che conosce tutti i segreti del bosco, a Daniele, chi meglio di lui conosce le rocce su cui si è arrampicato da sempre, a Sergio, presidente della Proloco e Piero con la passione della ristrutturazione della sua bella casa.

E naturalmente grazie a tutti i partecipanti che sono saliti fin su questo nido d’aquile.

Giampiero De Zanet, guida ambientale escursionistica