Abbiamo attivato il forno comunitario per dare colore (e calore …) ad una giornata uggiosa.
Con Sergio e Gianfranco abbiamo fatto legna recuperando ai lati del bosco rami e tronchi secchi da tempo abbattuti. Pino sà come ripristinare il forno ormai umido dopo lunga inattività: occorre accenderlo la sera precedente. Con l’occasione perchè non approfittare e infornare una enorme teglia con pollo e patate?
Al mattino, il panificio di Triora ha preparato per noi un impasto del suo pane speciale. Pino lo reimpasta e gli da la classica forma. Ora deve lievitare al caldo del forno. Nel frattempo Clara sta preparando teglie con focacce, sardenaire, torte verdi, e altro pane, che saranno infornate successivamente al pane ora lievitato.
Occorre esperienza per utilizzare il forno a legna, quella esperienza che avevano gli abitanti del borgo e ora si rischia vada persa lasciando il forno come un rudere del tempo che fu. Al contrario Pino conserva questa memoria e nonostante un primo tentativo non perfetto (il forno troppo caldo, il pane troppo cotto all’esterno) le successive infornate sono state perfette e abbiamo potuto gustare, calde, le torte, le focacce, infine anche la farinata.
Con un pò di pazienza, molto lavoro, il contributo di parecchi, questo è stato un esempio di una valore del tempo antico che non dobbiamo rassegnarci a considerarlo solo del tempo che fu
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